Mar. Feb 4th, 2025

Nel panorama della cybersicurezza del 2024, un dato emerge con preoccupante evidenza: il ruolo dominante dei gruppi di hacker legati alla Corea del Nord nel furto di criptovalute. Secondo un report pubblicato da un’agenzia di cybersecurity e riportato da TechCrunch, i cybercriminali nordcoreani sono responsabili del 61% delle criptovalute sottratte nel corso dell’anno, segnando un nuovo picco senza precedenti.

Questa cifra rappresenta un balzo significativo rispetto agli anni precedenti, dimostrando una crescente sofisticazione nelle tecniche utilizzate e una strategia ben definita per finanziare il regime nordcoreano attraverso attività illecite online. Le criptovalute, grazie alla loro natura decentralizzata e al loro anonimato, continuano ad essere il bersaglio preferito di attacchi informatici su larga scala. Questo fenomeno evidenzia la vulnerabilità intrinseca dell’ecosistema delle criptovalute, che nonostante i progressi tecnologici, rimane altamente esposto a rischi sistematici. Gli analisti sottolineano che l’aumento dei furti è correlato anche alla maggiore adozione delle criptovalute a livello globale, rendendole un obiettivo sempre più interessante per gli attori malevoli.

L’Analisi Tecnica degli Attacchi

Le operazioni attribuite alla Corea del Nord sono principalmente riconducibili al gruppo Lazarus, una delle unità di hacking più conosciute al mondo. Le metodologie impiegate comprendono tecniche di phishing altamente sofisticate, attacchi alla supply chain di software e vulnerabilità zero-day. Una delle modalità più efficaci si basa sull’infiltrazione nei protocolli DeFi (Finanza Decentralizzata), spesso caratterizzati da falle di sicurezza che gli hacker sfruttano per drenare ingenti quantitativi di fondi.

Nel 2024, un attacco particolarmente significativo ha preso di mira una piattaforma DeFi, causando una perdita di oltre 200 milioni di dollari in asset digitali. La rapidità con cui i fondi sono stati trasferiti attraverso wallet multipli e successivamente “lavati” tramite mixer di criptovalute come Tornado Cash ha reso quasi impossibile il recupero. Questo tipo di operazioni dimostra un livello di organizzazione e competenza tecnica che rende questi attacchi difficili da prevenire e altrettanto complessi da mitigare. Inoltre, l’uso di tecniche di offuscamento come il chaining delle transazioni ha permesso agli hacker di mascherare le loro tracce in modo altamente efficace.

Questi attacchi sono spesso accompagnati da campagne di spear-phishing rivolte a sviluppatori e stakeholder chiave, mirate a ottenere credenziali di accesso o a distribuire malware personalizzati. Una volta infiltrati, gli hacker possono manipolare contratti intelligenti, alterare codici o persino bloccare transazioni per facilitare il furto. Tali azioni non solo provocano perdite economiche immediate ma creano anche una crisi di fiducia tra gli utenti delle piattaforme colpite, compromettendo la reputazione dell’intero settore.

Un Confronto con il Passato

La crescente quantità di fondi sottratti nel 2024 rappresenta un’evoluzione delle tendenze osservate negli anni precedenti. Nel 2023, i gruppi nordcoreani erano stati responsabili di circa il 50% dei furti di criptovalute, ma l’attuale incremento segnala una capacità operativa in espansione e un perfezionamento delle tecniche utilizzate. Rispetto ai gruppi cybercriminali russi o cinesi, gli hacker nordcoreani si distinguono per la loro focalizzazione su obiettivi finanziari strategici piuttosto che su operazioni di spionaggio.

Un esempio rilevante è il furto da 600 milioni di dollari avvenuto nel 2022, che ha dimostrato quanto vulnerabile possa essere l’ecosistema delle criptovalute se non protetto adeguatamente. Questi attacchi non solo indeboliscono la fiducia degli investitori, ma mettono in luce la necessità di regolamentazioni più stringenti e di tecnologie avanzate per il monitoraggio delle transazioni. Confrontando questi eventi, emerge chiaramente un pattern di attacchi sempre più sofisticati e mirati, supportati da una crescente capacità di sfruttare le lacune nella sicurezza delle piattaforme finanziarie digitali.

La pressione esercitata da questi attacchi ha anche portato alla crescita di iniziative legislative in vari paesi per rafforzare la sicurezza dell’infrastruttura digitale. Tuttavia, l’efficacia di tali misure rimane limitata senza una cooperazione internazionale coerente e un approccio unificato al contrasto della criminalità informatica.

Implicazioni Globali e Strategie di Difesa

Il furto sistematico di criptovalute da parte della Corea del Nord ha profonde implicazioni geopolitiche. I fondi rubati vengono spesso utilizzati per finanziare programmi missilistici e nucleari del regime, eludendo sanzioni economiche internazionali. Questo rende le criptovalute non solo un problema di sicurezza informatica, ma anche una questione di sicurezza globale.

Per contrastare questa minaccia, aziende e governi devono adottare strategie di difesa multilivello. L’uso di strumenti avanzati di threat intelligence, combinato con sistemi di monitoraggio basati su intelligenza artificiale, può aiutare a identificare e bloccare attività sospette prima che causino danni irreparabili. Allo stesso tempo, è fondamentale che le piattaforme DeFi e gli exchange rafforzino le loro misure di sicurezza, implementando audit regolari e protezioni contro attacchi avanzati. Le aziende devono anche investire nella formazione continua del personale per affrontare le minacce emergenti.

In futuro, la collaborazione internazionale tra autorità di regolamentazione, aziende tecnologiche e agenzie di cybersicurezza sarà essenziale per ridurre l’impatto di queste attività criminali. La creazione di standard globali per la sicurezza delle criptovalute potrebbe rappresentare un passo importante verso la protezione degli investitori e la stabilità del settore. Inoltre, l’introduzione di incentivi economici per le aziende che investono in soluzioni di sicurezza innovative potrebbe accelerare l’adozione di tecnologie di protezione all’avanguardia.

L’evoluzione di queste dinamiche solleva interrogativi non solo sulla sicurezza delle criptovalute, ma anche sul futuro della finanza decentralizzata. Gli esperti avvertono che senza interventi coordinati e proattivi, il settore potrebbe affrontare una crisi sistemica che metterebbe a rischio non solo gli investimenti, ma anche la fiducia del pubblico nella tecnologia blockchain.

AnnoResponsabilità della Corea del Nord nei furti di criptovaluteValore stimato dei furti
202245%$600 milioni
202350%$1 miliardo
202461%$1,4 miliardi

Cifri basate su report di settore e stime pubblicate da agenzie di cybersecurity.


Questo articolo scritto da Raffaele DI MARZIO (https://www.linkedin.com/in/raffaeledimarzio/), può essere utilizzato per le analisi AI del podcast prodotto da Cyberium Media Miami per la piattaforma Apple Podcast, e distribuito anche su YouTube, YouTube Music, Amazon Music, Audible, Spotify, iHeartRadio, e Deezer. Il Podcast è una analisi indipendente e trasparente del mondo della cybersecurity, del cyberlegal e delle compliance, ed esplora le riflessioni e contenuti dell’autore attraverso analisi e tecniche di intelligenza artificiale, basate su da Gemini Pro. Tutti i podcast sono disponibili qui: https://technocratico.it/cyberium-podcast/