Ven. Dic 13th, 2024

La direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive 2) rappresenta un passo significativo nel panorama della sicurezza informatica per le aziende europee. Si tratta di un’evoluzione della prima direttiva NIS, introdotta nel 2016, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza e la protezione dei servizi essenziali contro le minacce informatiche. Le sfide principali per le aziende non sono solo tecniche ma anche organizzative e legislative. Questo articolo analizza i dettagli della direttiva, le implicazioni per le aziende europee e offre una panoramica tecnica sui cambiamenti chiave.

Ampliamento del campo di applicazione

Rispetto alla prima direttiva NIS, la NIS2 amplia significativamente il campo di applicazione. Includendo nuove categorie di soggetti essenziali e importanti, come fornitori di servizi digitali e infrastrutture critiche, estende la portata della normativa. Il concetto di operatore di servizi essenziali (OSE) viene affiancato dai soggetti di servizi critici (SSC), tra cui rientrano settori come quello energetico, sanitario e bancario. Questa classificazione non solo estende la portata della direttiva ma introduce l’obbligo per un numero maggiore di aziende di adottare misure di sicurezza informatica più stringenti.

Requisiti di sicurezza: dall’approccio preventivo alla resilienza

La NIS2 introduce nuovi obblighi per le aziende in termini di misure di sicurezza. È chiaro che l’adozione di un approccio risk-based non è più sufficiente: occorre garantire la resilienza del sistema nel lungo termine. Le aziende sono obbligate ad implementare piani di continuità operativa e gestione delle crisi, oltre a una maggiore attenzione sulla sicurezza della supply chain. La sicurezza informatica non è più vista solo come una questione interna ma come un ecosistema in cui ogni anello della catena deve essere protetto.

L’adozione di tecnologie come la Zero Trust Architecture e l’implementazione di modelli di difesa in-depth sono ora priorità strategiche. Questi approcci non solo rafforzano i confini interni delle aziende, ma riducono anche i rischi derivanti da vulnerabilità esterne. Ad esempio, un’architettura Zero Trust prevede che nessun utente, nemmeno quelli interni, sia considerato automaticamente affidabile, e l’accesso alle risorse viene concesso solo dopo una verifica costante delle identità.

Obblighi di notifica e segnalazione degli incidenti

La direttiva impone alle aziende di notificare gli incidenti di sicurezza entro 24 ore dalla scoperta. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto alla precedente normativa che consentiva tempistiche più flessibili. Questa accelerazione ha l’obiettivo di contenere il danno e ridurre la diffusione di attacchi informatici, ma richiede alle aziende di avere processi ben definiti per la gestione degli incidenti e per la loro notifica.

Le procedure di incident response dovranno essere affinate, con team dedicati alla sicurezza informatica capaci di monitorare e intervenire tempestivamente. A tal proposito, l’adozione di sistemi di Security Information and Event Management (SIEM) diventa fondamentale per rilevare tempestivamente le anomalie di sicurezza e attivare processi di risposta automatizzati.

Impatto sul settore delle PMI

Uno dei maggiori cambiamenti introdotti dalla NIS2 riguarda l’inclusione delle piccole e medie imprese (PMI) all’interno del perimetro di applicazione della direttiva. Sebbene molte PMI non si percepiscano come obiettivi di attacchi informatici, la loro vulnerabilità deriva spesso dalla mancanza di risorse e competenze interne. La direttiva non esonera queste aziende dall’implementazione di misure di sicurezza adeguate. Tuttavia, le PMI possono affrontare maggiori difficoltà nell’implementare processi di sicurezza complessi, richiedendo soluzioni scalabili e spesso l’intervento di servizi gestiti (Managed Security Service Providers, MSSP).

Coordinamento europeo e supervisione

La NIS2 introduce un maggiore coordinamento a livello europeo attraverso l’istituzione di CSIRTs (Computer Security Incident Response Teams) nazionali e la creazione di una rete di collaborazione tra gli Stati membri. Inoltre, viene istituito il European Cybersecurity Competence Centre per promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore. Questo organismo avrà il compito di supportare gli Stati membri nell’adozione di standard comuni e nello sviluppo di capacità di difesa avanzate.

Un altro punto di forza della direttiva è il rafforzamento dei poteri delle autorità di supervisione. Le aziende saranno soggette a verifiche periodiche per assicurarsi che gli standard di sicurezza vengano rispettati, con sanzioni severe in caso di non conformità. Questo rappresenta un cambiamento di approccio rispetto alla NIS1, dove le sanzioni erano meno strutturate e la supervisione variava da Paese a Paese.

Tabella riassuntiva delle principali modifiche introdotte dalla NIS2

AspettoNIS1NIS2
Soggetti copertiOperatori di servizi essenziali (OSE)OSE + soggetti di servizi critici (SSC)
Notifica degli incidentiFino a 72 oreEntro 24 ore
Coordinamento europeoLimitatoRafforzato con CSIRTs nazionali
SanzioniVariabili tra gli Stati membriUniformate e rafforzate
Sicurezza della supply chainNon centraleMaggiore enfasi

La direttiva NIS2 impone alle aziende europee di affrontare la cybersicurezza in maniera più strategica e strutturata, ampliando il campo di applicazione e rafforzando i requisiti tecnici. L’implementazione di misure avanzate di protezione, come la Zero Trust Architecture e i sistemi SIEM, non è più un’opzione ma una necessità, in un contesto in cui le minacce informatiche sono in continua evoluzione. Le PMI dovranno affrontare sfide significative, ma il sostegno dei governi e del settore privato potrebbe facilitare l’adozione delle misure richieste, garantendo una maggiore resilienza e protezione dell’intero ecosistema europeo.


Questo articolo scritto da Raffaele DIMARZIO, alimenta l’analisi dell’episodio 030 del podcast prodotto da Cyberium Media Miami per la piattaforma Apple Podcast, e distribuito anche su YouTube Music, Amazon Music, Audible, Spotify, iHeartRadio, e Deezer. Il Podcast è una analisi indipendente e trasparente del mondo della cybersecurity, del cyberlegal e delle compliance.